La realizzazione di un percorso autostradale dall'area ingauna (la piana di Albenga) al casello di Predosa risale alla fine del secolo scorso. Il contesto socioeconomico è radicalmente mutato, come la portualità savonese e la sue retroportualità conseguente, come si sono rese più stringenti le esigenze di tutela ambientale e di contenimento e risoluzione del dissesto idrogeologico. Dalle esperienze progettuali precedenti si ricava quindi una urgenza di realizzazione di una bretella che connetta la A6 dal casello di Altare alla A26 al realizzabile casello di Predosa la cui fattibilità è facilmente traguardabile e l'opportunità a realizzarla è invece divenuta urgenza proprio per l'evoluzione del sistema portuale Vado-Savona.
A novembre 2021 Regione Piemonte e Regione Liguria hanno annunciato che finanzieranno uno studio di fattibilità sulla bretella.
A inizio 2022 la Regione Liguria ha approvato il Piano Territoriale Regionale inserendo la bretella Predosa- Carcare- Albenga che permetterebbe di deviare il traffico turistico dal nodo genovese della A10, alleggerendo il traffico nel tratto tra Savona e Genova. Enti locali, associazioni di categoria del turismo e imprese del Savonese e dell’Alessandrino la invocano da almeno 30 anni.
Ad agosto 2023 si è tornato a parlare della bretella autostradale Predosa-Carcare-Albenga nell'assise regionale impegnando la giunta a valutare la possibilità, da parte del soggetto attuatore, di effettuare uno studio di pre-fattibilità per la variazione di parte del percorso.
Il punto, approvato, chiederebbe al soggetto attuatore di modificare il tratto che dalla Val Bormida porta a ridosso della riviera, in particolare in prossimità di Orco Feglino, in sostituzione della tratta Borghetto Santo Spirito-Carcare.
Secondo i proponenti, infatti, questa alternativa potrebbe essere meno impattante sui centri abitati, più breve ed economicamente meno onerosa.
Regione Piemonte, Regione Liguria, Anas.
L'infrastruttura si compone di una bretella fra due autostrade che andrebbe a chiudere una maglia di rete alleggerendo la viabilità ordinaria e incentivando l'intermodalità. Il percorso (Altare- Cairo- Spigno- Bistagno- Acqui Terme- Strevi- Predosa) sostanzialmente seguirebbe la linea ferroviaria Savona- Alessandria con la differenza che a Strevi si congiunge a Predosa e alla sua area industriale, che con quel casello ed un sistema buffer correlato, può facilmente arrivare a intermodalità.
Si tratta di una infrastruttura di viabilità ordinaria, ma di carattere autostradale a due e quattro corsie come sfogo quando inseribili nel contesto; è quindi un percorso autostradale mai in interazione con la viabilità ordinaria attuale se non negli svincoli che, trattandosi di strada a grande scorrimento extraurbana, sono di facile realizzazione e poco costosi, quindi più numerosi di quelli di un percorso autostradale vero e proprio e in grado di garantire al flusso in transito lo standard di velocità autostradale vero e prorpio e al territorio attraversato la massima fruibilità e, quindi, accettabilità. Non ultimo si andrebbe a ottimizzare le infrastrutture già realizzate e dotate di svincoli nel savonese e nell'acquese.
Le uscite autostradali indivduate, dopo Altare, sono: Carcare, Cairo Montenotte, Piana Crixia, Spigno, Montechiaro, Bistagno.
Il percorso sarà realizzato in galleria per 45 chilometri (69% del totale), per cinque chilometri su viadotto (13%) e per 14 chilometri su rilevato (18%).
In considerazione che una quota del percorso va a inglobare e/o raccordare infrastrutture esistenti, si considera la realizzazione di 65 km di strada di tipo B con due corsie ed una carreggiata di larghezza 10,5 mt oltre banchina usando come parametro i costi standard dell'Autorità di Vigilanza per le opere pubbliche.
I costi stimati per la realizzazione della bretella ammontano a 5 miliardi di euro.
Resta aperto il capitolo dei finanziamenti necessari, sui quali in un primo momento si era puntato con forza al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come unica via per ottenere le risorse adeguate. Ma la complessità del progetto e le difficoltà nel realizzare l'opera nei tempi previsti hanno comportato l'escusione dell'opera dai finanziamenti del Recovery.
L'infrastruttura, pur cercando in massima parte di muoversi su ambiti già demaniali o già destinati, dovrà interfacciarsi con alcuni espropri per i quali si auspica una facile soluzione compromissoria in virtù dei benefici attesi.
Ad agosto 2021 è nato un Comitato promotore dell’opera di cui fanno parte - oltre ai due Presidenti delle Province di Alessandria e Imperia - il Presidente della fondazione SLALA di Alessandria, Cesare Italo Rossini, il Presidente della Fondazione De Mari, Luciano Pasquale, Trasportounito (rappresentato da Roberto Pensiero) e il presidente IGEAS Engineering, Alessandro Rodino, che ha stilato le prime valutazioni di fattibilità e i differenti tracciati possibili.
A giugno del 2022 la Regione Piemonte ha destinato un finanziamento di 400 mila euro alla Provincia di Alessandria per la progettazione della bretella di collegamento tra Strevi e Predosa.
Ad ottobre del 2022 le amministrazioni del territorio hanno concordato la data di un incontro congiunto da tenere con SLALA e la Provincia di Alessandria per definire le azioni propedeutiche necessarie a dare l’avvio a questo importantissimo progetto.
Lo scenario di realizzazione comprende attori pubblici e privati e un iter autorizzativo più complesso di un'infrastruttura legata ad un solo territorio; la cantierizzazione non è complessa, ma gli ambiti parzialmente appenninici e collinari danno alla previsione di costo una approssimazione molto significativa in quanto le quote fra trincea, rilevato e viadotto e semplice realizzo dipendono dalla progettazione preliminare.